domenica 24 luglio 2011

Amy Amy Amy



E così, mentre mancano 10 giorni alla DPP, dopo una sessione di ginnastica da camera alla disperata ricerca di sfrattare l'inquilina (che ovviamente non ha funzionato allo scopo ma quantomeno ha reso felice LUI), mio marito scende in salotto e accende TGsky24. Mi chiama e mi dice "amore, ho una brutta notizia!!!". Mi annuncia la scomparsa di Amy Winehouse e giuro, sono rimasta congelata per dieci secondi.


Torniamo indietro di 5 anni. Scopriamo entrambi quest'artista dalla voce jazzy e sporca come piace a noi, acquistiamo il suo album di debutto FRANK (già pluri-premiato all'epoca in cui pochi la conoscevano)  e quello che le ha permesso di essere conosciuta in tutto il mondo: BACK TO BLACK. Iniziamo ad ascoltarla illimitatamente durante i nostri viaggi in macchina per recarci al lavoro (fino ad una anno fa, facevamo la stessa strada e potevamo andare al lavoro insieme) fino a conoscere entrambi i suoi capolavori a memoria. 
Nel 2007, veniamo a sapere che la nostra beniamina terrà un concerto a Milano. Proprio in quel periodo iniziamo la ricerca di un figlio e ci diciamo che sarebbe bellissimo concepire il nostro bambino durante la trasferta milanese. Prendiamo una stanza in un bellissimo hotel vicino al Rolling Stone per la sera del suo concerto, assistiamo ad uno spettacolo degno di nota, la scenografia, la sua voce (ammetto che già all'epoca barcollava sul palco), le sue canzoni....un'atmosfera indimenticabile.
Io e mio marito ci stringevamo, uniti da questa passione per la sua voce e per i suoi brani e in un certo senso sentivamo che quella notte sarebbe stata una lunghissima notte, non solo per la ricerca di un figlio, ma per il piacere della nostra unione fisica che in quel momento sembrava aumentare di minuto in minuto.
Ci svegliammo l'indomani mattina in questa suntuosa camera d'hotel, abbracciati, nudi, come su una nuvola di cotone. Stringendolo, gli proposi che semmai fossi rimasta incinta e fosse stata una femmina l'avremmo chiamata Amy.
Ovviamente, non eravamo ancora al corrente dei nostri piccoli problemi nel riuscire a concepire e come ogni mese, all'arrivo delle odiate "rosse", insieme al sogno di una bambina, svanì anche il ricordo e la promessa di chiamare nostra figlia in memoria di quella splendida notte.

Una settimana fà, mentre passeggiavo nella pineta di Castiglioncello con le cuffiette dell'ipod nelle orecchie, capitai su uno dei suoi brani (un rifacimento del brano "There is no greater love" di Billie Holiday, per l'esattezza) cantato in modo talmente divino e inarrivabile, che riuscì a commuovermi fino a farmi piangere. Ovviamente, proiettai il significato del testo sulla mia piccola Delia e fu un momento magico, la prima volta in tutti i 9 mesi, in cui piansi di gioia per l'arrivo della mia bambina. Mi riascoltai entrambi gli album e mi assicurai che nel mio portafogli io conservassi ancora quel biglietto di 4 anni fa. Non so per quale motivo lo feci, ma mentre mi ero sbarazzata di scontrini, biglietti da visita, carte fedeltà e altre scartoffie inutili, decisi di conservare solo ed esclusivamente quel biglietto.

Ieri, all'annuncio della terribile notizia non sono riuscita a trattenere la mia tristezza. Sento come di aver perso una parte della mia storia d'amore, una sorella di soul, la voce delle mie emozioni. Mio marito, ugualmente sconvolto mi abbraccia e mi dice: "non siamo riusciti a concepire nostra figlia durante quella notte, ma nascerà poco dopo la scomparsa prematura (ricordiamolo, aveva soli 27 anni) della nostra beniamina. Se sei d'accordo, potremmo dare a Delia un secondo nome......"

E così, per (crudele) ironia della sorte, la nostra bambina si chiamerà Delia Amy e ogni volta che ascolterà questo brano insieme a noi, saremo uniti dal ricordo di momenti magici di amore e musica.





(estratto dall'album Frank, 2004)

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