giovedì 4 ottobre 2012

OTTO. (scritto ad Aprile 2012)

8. Il numero dell'infinito. Così com'è infinito il sentimento di amore disperato verso questa mini-donna che mi ritrovo sul seggiolone di fronte a me mentre scrivo del suo ottavo compimese.

Sono stati otto mesi incredibilmente rapidi, che non mi sembra vero di aver partorito e vissuto il calvario del primo mese, non mi sembra vero averla allattato, averle cambiato il primo pannolino, averle fatto il bagnetto da sola per la prima volta, averla vista addormentarsi sul mio petto per poi risvegliarsi famelica, averla portata a farsi il primo vaccino, averle visto il primo sorriso sdentato, e averle sentito con l'indice destro il primo dentino che cercava di uscire completamente. Mi sembra ieri che sul test digitale faceva capolino la scritta INCINTA. Mi sembra ieri che abbiamo deciso di farla dormire in camera sua, che abbiamo affrontato il primo viaggio aereo di 4 ore e lei non aveva ancora 3 mesi. Mi sembra ieri che decidevo di uscire dalla mia depressione post-parto. Presi la navicella, la caricai in macchina e iniziai ad abituarla ai centri commerciali, alle luci, alla gente. Ad uscire.


Mi sembra ieri che io e lei avevamo iniziato a conoscerci.





Ora ci sono così tante immagini nella mia testa che è difficile sprigionarle sottoforma di parole. Per fortuna esistono le foto. Che mentre le guardo mi dico: otto mesi.


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