Ero felice. Avevo una persona accanto a me che mi completava, che mi sopportava e che solo io potevo sopportare. L amore, gli amici, la musica, un lavoro, una sicurezza.
Ero felice e ora lo sono di più.
Perché vederti appena ti svegli, mentre giochi, mentre sei tremenda, mentre ti metto a fare il pisolino ma tu ti metti in piedi e ridi. E quando ti faccio il bagnetto e mi schizzi dappertutto. Quando ti mangi la paperella e non la vuoi più mollare. Quando aspetti la pappa seduta sul seggiolone mentre guardi giudice Amy, ma allo stesso tempo segui Bigghy con quei tuoi occhi furbi e gli fai mille versi per richiamare la sua attenzione. Mentre quando giochiamo sul divano mi salti sulle ginocchia per farmi capire che vuoi fare cavalluccio e lì quanto ridi a squarciagola.
Mentre ti si illuminano gli occhi perché è tornato papà. Quando usciamo che fuori fa ancora fresco e ci facciamo una lunga passeggiata per andarci a prendere una pasta alla crema. E tu mangi un po' della crema e ti lecchi tutte le labbra e allo stesso tempo fai anche la linguaccia (no!!! Non si fa!). Quando ho mille commissioni da fare e tu sei lì, vicino a me in macchina e vicino a me se ci sono file agli sportelli dell'INPS. Vivere ogni momento della tua vita è un sogno ad occhi aperti. È un amore che fa paura. Perché tu cresci e fra qualche anno mi manderai a quel paese per i miei divieti.
Un anno e nove mesi fà io vedevo quelle due linee dopo tre anni di test negativi. Un anno e 9 mesi fa ero iscritta ad un forum di mamme, frequentato da donne pronte a supportarti, a coccolarti nei periodi di merda e a gioire con te per le belle notizie. Un anno e 9 mesi fà scrivevo sul forum:
Amiche mie... Non so quanto tempo ho aspettato questo momento... Anzi si lo so..3 anni e 8 mesi. Ho fatto il test mezz'ora fa ed e' apparsa la scritta INCINTA. Ho pianto di gioia con mio mrito anche se non ci credo e ho paura e soprattutto adesso... Chi dorme? Non voglio pensare al dopo ai se ai ma,voglio godermi il primo test positivo della mia vita...
poco dopo, lo stesso giorno, scrivevo:
Stanotte, come nelle ultime 3 notti, mi sono svegliata alle tre e mezza dopo aver sognato una sfilza di test, tutti superpositivi, con valori maggiori di 1000!!. L’ansia non riusciva a fami riaddormentare e i doloretti sono ricominciati. Il mio gatto si è stiracchiato e mi è venuto vicino, mi ha fatto due minuti di fusa ed ha inizato a saltarmi sulla coperta. A quel punto ho detto “facciamo questo test, tanto o ora o fra tre ore non cambia niente”. Anzi dentro di me pensavo che se il risultato fosse stato negativo avrei avuto tre ore per smaltire il colpo facendomi un bel pianto nel letto.
Vado in bagno col gatto che mi segue. Apro il test, mi abbasso il pigiama e controllo subito se non mi sono arrivate le malefiche. Niente. Il dolore c’è ma loro no. Faccio quei 5 secondi di pipì che bastano per il test. Chiudo il tappo e aspetto. Vedo una clessidra che elabora, elabora elabora, elabora…io chiudo gli occhi e li riapro ad intermittenza. E intanto prego dentro di me “dai dai dai”….poi arriva la scritta INCINTA.
Non ricordo niente di quel preciso istante, esattamente come non ricordo niente della tesi di laurea o del fatidico sì. Stesso black-out! Ricordo però l’istante in cui sono corsa in camera, ho acceso l’abat-jour dalla parte di mio marito e gli ho detto “amore, scusami se ti sveglio a quest’ora di notte, ma devo farti vedere una cosa” e gli ho messo davanti agli occhi il test. Lui ancora mezzo assonnato mi ha detto con un sorriso che ancora mi commuove “siamo incinti?” e io mi sono fiondata addosso a lui l’ho baciato, stretto e ho pianto di gioia. Ho provato a rimanere nel letto con lui che piano piano in mezzo a quel sorriso si faceva rapire da morfeo ma l’adrenalina in corpo era troppa. Sono scesa in salotto col gatto dietro che mi seguiva.
Ora eccomi qui. Non me ne rendo ancora conto perché alle 8.30 ero già in ufficio a “cercare” di lavorare. La mia collega è in ferie, ho tanto lavoro e avrò combinato diecimila casini con la testa fra le nuvole!
Quello che è successo dopo è una lunga fiaba, di quelle a lieto fine. 9 mesi di gravidanza passati a casa, l'organizzazione della mia nuova vita, l'attesa di te, i sogni su di te e il nostro fantasticare su come saresti stata.
"Spero che abbia gli occhi tuoi e la bocca mia" dicevo a tuo padre. E così è stato.
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