sabato 11 giugno 2011

Di mare e di un pò di tristezza.



Solitamente la distanza fisica fra me e mio marito non mi ha mai spaventata. Spesso e volentieri la sua musica lo porta a viaggiare e a lasciarmi sola alcuni venerdì o sabato sera. Le prove col gruppo lo tengono fuori casa anche durante la settimana e non sono mancate le occasioni in cui alcuni week-end mi vedevano in trasferta dai miei nonni in Toscana per godere della gioia di rivederli e rilassarmi con loro.

Poi sono rimasta incinta. E il mito degli ormoni non è un mito. E' la verità. Ad un tratto mi sento vulnerabile, sensibile, delicata. Necessito di più attenzioni che mai e devono venire soprattutto dal mio lui.


A 13 settimane di gravidanza sono andata a trovare mia madre che abita in un paradiso terrestre quale Fuerteventura, isola delle Canarie. A mio avviso la più bella in assoluto. Quando mio marito mi lasciò dai miei nonni perché partissi il giorno dopo da Pisa, dire che piangemmo è dir poco. Come due scemi. Lui probabilmente si sentiva distrutto a vedermi così triste, quasi fossi stata la sua bambina che non voleva staccarsi dai suoi pantaloni. Io mi sentivo letteralmente disperata e ho odiato quella decisione di acquistare un biglietto per DUE settimane.

Durante quel lunghissimo soggiorno, lo vedevo sul pc di mia madre tramite skype almeno tre volte al giorno e appena beccavo una zona wireless usavo l'iphone e i suoi programmi per chattare con lui.
Ero in un paradiso terrestre ma quel che mi interessava era il ritorno a casa. Mai successa una cosa del genere. Eppure mia madre mi coccolava, mi preparava delle cenette sane e succulente, la sera rimaneva in casa con me che per via della stanchezza non oltrepassavo le 22.30 e quando dico che rimaneva a casa invece di uscire è come dire che un drogato smette di farsi per due settimane. Stavo bene ma stavo male. Mi immergevo nelle mie letture da spiaggia ma ogni tanto mi perdevo in pensieri malinconici e lo volevo lì sul lettino affianco al mio.

Poi dalla malinconia, passavo alla tristezza. Pensando che non avremmo più fatto un viaggio insieme soli io e lui. I nostri folli viaggi a migliaia di chilometri da casa, in posti sperduti, a vivere la nostra coppia nella maniera più intensa e reale. Pensavo che la prossima volta a Fuerteventura ci sarebbe stato il piccolo intruso (a quell'epoca non ne conoscevo ancora il sesso) a rivoluzionarci la vacanza. Poi come per magia mi passava davanti un bimbo coi ricci, dagli occhioni simili a quelli di mio marito, la pelle leggermente abbronzata, coi pantaloni alla turca e una camicina di lino arancione.......e sorridevo pensando che non sarebbe stato poi così male.

Ma sentivo e sento ancora il peso del cambiamento. Da due a tre. La cosa che abbiamo desiderato di più al mondo stava per arrivare ma solo in quel momento mi rendevo conto che niente sarebbe stato come prima. Né peggio né meglio, solo diverso.

Sono tornata dal mio soggiorno a Fuerteventura con un sorriso a 32 denti. Gente depressa in aereo e io felice di tornare a casa. Ritrovarci è stato emozionante e mi ha fatto toccare con mano la veridicità del sentimento che fino a quel momento avevo sempre dato per scontato. All'aeroporto sembravamo due adolescenti, una coppia alle prime fasi dell'innamoramento. 

Tornati a casa la routine procedette come sempre. Lui e la sua musica, la mia rivale ma anche la ragione per cui mi sono innamorata di lui. In questi 5 mesi ci sono stati momenti in cui mi sono sentita sola, non mi sono mai lamentata perché non vorrei mai staccarlo dalle sue passioni ma molte sere da sola a casa mi sono sentita vuota e abbandonata. Mi sono spesso chiesta come mai per me fosse impossibile pensare ad una cosa sola: mia figlia, mentre per lui sembrava non stesse per accadere niente. Poi ho capito che le sensazioni di una mamma durante la gravidanza appartengono solo a lei. Che chi le sta vicino non vede altro che una pancia che cresce e se è fortunato riesce a sentire qualche calcio o movimento del feto. Sono uomini, non possono avere le nostre stesse sensazioni. Ma quando lo vedo giocare con mia nipote capisco che quando questa bambina verrà al mondo, sia io che la musica passeremo in secondo piano.

Ora sto per partire al mare dai miei nonni per altre due settimane. Stessa tristezza, ancora indecisa se inventare una scusa e rimandare o se fare ciò che è giusto per la mia salute andando a respirare un pò di aria pulita. 
Decido di andare, così da lasciare il tempo a mio marito di chiudere i suoi progetti musicali senza donne lagnose fra i piedi, mi accompagneranno la mia super-macchina fotografica così da occupare il mio tempo morto e un paio di libri. I valigia pochi indumenti poiché con DUE taglie in più ho ben poco da sfoggiare in quella perla del Tirreno.

E poi mal che vada, sarò a soli 280 km. Mal che vada inventerò una scusa e tornerò a casa correndo. Facendo un'improvvisata a mio marito che in quel momento sarà sommerso da posacenere pieni, peli del gatto e lavastoviglie e lavatrice strapiene.

(Amore, se mi stai leggendo fai attenzione. Ciò potrebbe avvenire. Io ti ho avvertito) 

Vorrei omettere quali siano gli altri effetti degli ormoni della gravidanza ;-)


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